E stavolta la partita l’ho pure vista, eh. Ma quand’uno non capisce una ceppa, mica basta. Proviamoci comunque, va’.
Perina. L’eroe che para il rigore decisivo a tempo scaduto. Una roba che manco Benji Price. Solo per questo, merita la promozione. Non sono di parte, eh.
Bittante. La maledizione del 2 colpisce ancora, come per i batteristi di Spinal Tap. Peccato. Subentra…
… Izco. Ruggine e anni, epperò si rende pure pericoloso e tiene dignitosamente durante l’arrembaggio finale metacarpico.
Capela. Quasi perfetto, persino in bello stile. Hai visto, chi l’avrebbe detto, con quel cognome nefasto.
Legittimo. Terzino o centrale, sempre con garra e giudizio. Bene così.
D’Orazio. Batte a tempo su quella fascia, non fa danni e non sporca. E soprattutto, non prende go’ col resto della difesa. Così si fa.
Palmiero. Sciorina calcio con l’acume dei grandi. Aggiustasse pure la mira, sarebbe un gran bel prospetto.
Bruccini. Lotta e riparte con esperienza e acume. E bravo il capitano.
Sciaudone. Dopo aver incantato per tutta la partita, partorisce la vaccata da pallavolista anonimo che quasi costa la vittoria. Offrisse il premio partita a Perina.
Tutino. Man of the match. Un golasso quasi incespicando alla Dybala. Con dedica, pure. Altra categoria.
Litteri. Lotta, fa salire la squadra e tante belle cose. Tranne i tiri in porta. Quelli ancora no. Arriveranno?
Baez. Trottoleggia ramingo sul prato spelacchiato, fornendo l’assist decisivo e quasi piazzandola in buca d’angolo con rinterzo beffardo.
Maniero. Ingordito come il Pipita, quasi fa gol e invece se lo divora. Pochi zuccheri e carboidrati e passa la fame.
Hristov. Ha fermato il Carpi. Miracolo.
Braglia. Vabbè, è un ex catanzarese, come Di Marzio, con quel che ne consegue. Ma se continua così, gli fanno una statua al posto di Alarico.